In testa nei primi tre posti le tre major
SERVE PIU’ SPAZIODA PARTE DELLA RAI PER LE AZIENDE ITALIANE DELLA MUSICA.
Piu’ indies, piu’ rock band, piu’ donne in Rai nei programmi musicali, segnalata la pubblicita’ occulta fatta a Instagram, siglato manifesto unitario dell’industria musicale italiana
Nei giorni scorso il Coordinamento StaGe! & Indies con in testa il MEI, AudioCoop, AIA, Rete dei Festival, Siedas, Esibirsi, Music Day e tanti altri, con tutta la sua filiera di produttori, artisti, festival, lavoratori, fiere e tanto altro della scena musicale indipendente ed emergente italiana ha chiesto un incontro al Sindaco di Sanremo per parlare del Festival di Sanremo 2024 su bandi per il Fesstival di Sanremo e opportunita’ per gli eventi off. Siamo in attesa di una convocazione . Intanto ne ha parlato Striscia la Notizia. Ecco il link:
https://www.striscialanotizia.mediaset. ... mo_352331/
In testa nei primi tre posti le tre major
SERVE PIU’ SPAZIODA PARTE DELLA RAI PER LE AZIENDE ITALIANE DELLA MUSICA.
Piu’ indies, piu’ rock band, piu’ donne in Rai nei programmi musicali.
Il Festival di Sanremo e’ stato sicuramente un successo. Amadeus ha costruito in pochi anni una macchina che ha fatto tornare centrale nel paese la kermesse della citta’ dei fiori. Sanremo dovrebbe fargli un monumento. Va detto che a questo hanno contribuito molto gli indipendenti della prima edizione di stampo “Amadeus” che totalmente sconosciuti al grande pubblico hanno avuto subito risultati di ascolti eccezionali, facendo tornare i giovani a Sanremo, che si erano persi, a testimonianza che oggi la musica indipendente realizzata dalle piccole factory e start -up creative italiane e’ la musica attuale delle nuove generazioni.
Ma cio’ non toglie che purtroppo proprio visto tale successo il Festival di Sanremo con la Rai sia sempre meno attento alle aziende del Made in Italy musicale con il rischio che a breve lo scouting venga fatto dalle multinazionali direttamente sul Tik Tok cinese asfaltando le mille e mille realta’ attive produttive della scena indipendente ed emergente italiana che hanno dato grandissimi artisti italiani negli ultimi 30 anni e inaridendo fino alla chiusura una filiera, quella dell’innovazione musicale, fondamentale per la cultura giovanile (e non ) del nostro paese.
Lo dice la classifica di Sanremo che vede in testa la Sony, poi la Universal e subito dietro la Warner, le tre major ognuno con un posto, senza lasciare spazio sul podio purtroppo a una sola azienda tutta italiana.
Ma ecco anche gli altri dati nudi e crudi ma molto chiari: su 600 canzoni dei big e 1200 dei giovani presentate: 28 selezionate, tra cui 23 su 28 alle Major, 1 a una grossa Agenzia Live e solo 4 alle case discografiche italiane. Questo lo stato dell’arte. Serve un intervento urgente con una quota almeno del 40% per gli indipendenti in Rai pari a quella di mercato e a quelle di paesi avanzati che tutelano le aziende del proprio paese come in Francia.
Perche’ cosi facendo si valorizzano poco le imprese discografiche indipendenti del Made in Italy musicale del nostro paese che lavorano a fare scouting, investono, producono nelle prime fasi sempre su nuovi artisti e nuovi progetti ma poi non riescono mai, da soli, esclusi casi eccezionali, ad approdare alle fasi finali dei festival che si affacciano in tv, per di piu’ nel servizio pubblico della Rai.
Affinche’ tutto questo patrimonio culturale, musicale ed economico di impegno da parte di migliaia di realta’ totalmente indipendenti ed emergenti italiane non vada serve dare una possibilita’ di visibilita’ in Rai come servizio pubblico a tutti gli artisti emergenti selezionati alle fasi finali non abbandonandoli al loro destino ma studiando passaggi Rai radio, web e tv anche per questi per farli conoscere al grande pubblico e Inserire nel sito della Rai con un lavoro sul web tutti i 1200 artisti candidati con il brano in modo di farli conoscere al grande pubblico e fare tutto nella massima trasparenza.
Su questo chiediamo al Governo un monitoraggio chiedendo alla Rai come servizio pubblico di favorire questo accesso a favore delle aziende del Made in Italy musicale e di riservare una quota pari al 40% che e’ pari a quella del mercato (a fronte di un oltre 80% di produzioni realizzate da oltre mille marchi indipendenti ogni anno dei piu’ diversi stili e generi musicali) ai finalisti del Festival di Sanremo, Sanremo Giovani e Area Sanremo una quota riservata al 40% di aziende totalmente indipendenti del Made in Italy musicale e un 20% del totale riservato agli artisti totalmente esordienti proposti dal circuito indipendente. La diversita’ dei Canali Rai deve rappresentare anche una grande diversita’ di proposta musicale aprendo finalmente a quell’80% di produttori indipendenti e a quelle centinaia di festival e contest live che lavorano ogni giorno al rinnovamento su mille altri generi e stili e trovano aperte con grandissima difficolta le porte del servizio pubblico radiotelevisivo.
Inoltre, pare esserci anche una forte “dimenticanza” nei confronti delle band giovanili che rappresentano nei contest di base oramai la meta’ dei partecipanti, come le artiste donne, con una grossa presenza di band oggi tra i giovanissimi con un grande ritorno al rock grazie all’effetto Maneskin, un effetto che pero’ pare non piacere alla grande industria perche’ troppo costoso e a rischio, per cui le band si discriminano e si lasciano fuori: infatti a Sanremo non troviamo nemmeno una band.
Cosi come non convince l’esclusione di alcuni nomi della nuova scena indipendente oggi di un certo spessore culturale e musicale oggi non presenti mentre erano presenti nelle precedenti edizioni e la segnalazione di momenti di carriera importanti per artisti che hanno raggiunto vette importantissime attraverso pero’ un percorso autonomo e indipendente ma che magari si potranno recuperare in prossimi festival tv musicali e al prossimo Sanremo. Da segnalare infine che questo ultimo Sanremo conferma , come ha detto lo stesso Marco Mengoni, vincitore meritatissimo del festival, il gender gap verso il mondo femminile in un settore praticamente tutto a traino maschile sia operativamente che artisticamente come dimostrano tantissime ricerche: un percorso che deve invertirsi assolutamente perche’ il nostro paese resti al passo coi tempi. Infine, una citazione la meritano i duetti che omaggiano le grandi canzoni che devono tornare a un livello autoriale forte dimimuendo l’effetto karaoke da pizzeria che si e’ avuto in alcuni casi valorizzando sempre piu’ il patrimonio culturale musicale italiano.
Ecco: W Sanremo . ma facciamo un appello alla Rai rinnovando anche chi segue tali progettualita’ affinche’ si faccia un tavolo di lavoro sulla Musica in Generale, elemento centrale del patrimonio culturale nel mondo, su Sanremo e sugli altri programmi tv musicali di rilievo , mettendo alla pari nelle proposte le Major con le aziende del Made in Italy Musicale e lavorando anche premiando rapporti virtuosi e di collaborazione vera tra indies e major per una sempre maggiore pluralita’ di proposte. Cosi, con questa unitarieta’ di settore si sviluppera’ e crescera’ la filiera della nuova musica italiana affinche le piccole aziende creative italiane della musica schiacciate dalle major del disco, del digitale, del live non facciano la fine dei piccoli negozi dei centri storici e dei piccoli borghi nello scontro con Amazon . Anche se, comunque vada, sara’ un successo. Come sempre. Intanto abbiamo chiesto un incontro all’Amministyratore Delegato. Vi aggiorniamo.
Giordano Sangiorgi / Organizzatore del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza
Ps Quanto ha pagato Instagram, societa’ privata che con FB e altre piattaforme di proprieta’ di MarK Zuckerberg ha contribuito ad uccidere il mercato musicale, per le pubblicita’ in tv a Sanremo di Chiara Ferragni?
STRISCIA LA NOTIZIA RILANCIA LA SEGNALAZIONE DI AUDIOCOOP PER PUBBLICITA’ OCCULTA A INSTAGRAM IN RAI DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO DA PARTE DI CHIARA FERRAGNI. SI CHIEDE INTERVENTO URGENTE ALLA RAI PER FARSI PAGARE LA PUBBLICITA’ E UTILIZZARE TALI FONDI PER SOSTENERE CON PROGETTI MUSICALI E TELEVISIVI I PICCOLI FESTIVAL MUSICALI INDIPENDENTI DANNEGGIATI DALLE PIATTAFORME SOCIAL.
Il mistero dello spottone social di Sanremo: gratis o no?
AudioCoop accoglie con soddisfazione il servizio andato in onda su Strisca la Notizia a Canale 5 ieri sera che ha rilanciato la nostra segnalazione per pubblicita’ occulta a Instagram in Rai durante il Festival di Sanremo da parte di Chiara Ferragni. Cosi come accoglie con soddisfazione le richieste arrivate da piu’ parti al Cda della Rai dopo la nostra segnalazione sull’abuso di Instagram durante la kermesse canora senza che questa pagasse un euro di pubblicita’ a quanto ci risulta ancora oggi.
Instagram, infatti, è un servizio privato di rete sociale statunitense oggi praticamente mondiale che permette agli utenti di scattare foto, applicarvi filtri e condividerle via Internet e tanto altro. Nel 2012 Facebook, Inc. la acquistò per 1 miliardo di dollari. Instagram insomma e’ una piattaforma multinazionale di proprieta’ di un privato di nome Mark Zuckerberg, uno dei monopolisti globali mondiali delle piattaforme che ha contribuito ad “uccidere” il mercato fisico della musica facendolo crollare del 90% ed eludendo spesso e volentieri il regolare pagamento dei diritti d’autore, delle royalties, dell’equo compenso e di quanto spetta alla filiera della musica, che ha avuto una pubblicita’ gratuita del suo prodotto di punta,Instagram appunto, da Chiara Ferragni durante, paradosso dei paradossi, la prima serata del Festival di Sanremo, addirittura attraverso il servizio pubblico della Rai pagato dai cittadini
Chiediamo un immediato intervento della Rai su tale comportamento di Chiara Ferragni affinche tale forma di pubblicita’ occulta addirittura osannante verso un prodotto commerciale privato straniero, che ha contribuito a distruggere una ricca parte della rete del Made in Italy e che , tra l’altro, danneggia anche il circuito dei negozi commerciali fisici del nostro paese, venga quantificata in termini di valore economico di tale pubblicita’ occulta perdurata per tutto il Festival di Sanremo aggiungendo una sanzione in quanto vera e propria pubblicita’ occulta non dichiarata chiedendone il pagamento a Chiara Ferragni stessa che ne e’ stata la testimonial celebrante e osannante e a Instagram Italia e tali fondi vengano versati ai piccoli festival musicali indipendenti e alle piccole etichette discografiche indipendenti, a riparazione del danno ricevuto, per la realizzazione di progetti musicali, culturali e discografici insieme alla Rai, valorizzando festival importanti come il Meeting delle Etichette Indipendenti e tanti altri simili che costruiscono, con grande fatica e passione, il futuro della musica del nostro paese.
AudioCoop
Coordinamento delle Etichette Discografiche e degli Editori Indipendenti
Segreteria: Massimo Della Pelle
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www.meiweb.it
Il Codacons e l’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi hanno presentato oggi ad Antitrust e AgCom un esposto “al fine di verificare se vi sia stata pubblicità occulta o indiretta durante il Festival di Sanremo del social Instagram”.
“Con l’odierna segnalazione si vuole sottoporre a scrutinio delle Autorità in intestazione una pratica di pubblicità verosimilmente indiretta che si viene a concretizzare, in violazione degli impegni imposti dall’AgCom e dal codice di autoregolamentazione oltre che in contrasto con la legge, mediante la reiterata menzione durante un programma Rai di un social – nel caso che ci occupa è Instagram – addirittura in numero maggiore rispetto agli sponsor paganti” si legge nell’esposto di cui l’Adnkronos ha preso visione in anteprima.
Nel testo si sottolinea come il “comportamento in particolar modo posto in essere dai conduttori del Festival di Sanremo, di pubblicizzare in maniera così evidente un social network, se non regolato, rischia di creare una lesione, anche grave, della concorrenza con risvolti anche di possibile natura penale”. Secondo le due associazioni, “non vi può essere dubbio alcuno che il social Instagram sia stato pubblicizzato oltre misura, in considerazione del fatto che era possibile seguire il festival anche sul profilo Instagram appositamente aperto dalla co-conduttrice Chiara Ferragni, che è diventata famosa in tutto il mondo proprio grazie alle pubblicità di prodotti sponsorizzati su Instagram”.
AudioCoop, Coordinamento delle Etichette Discografiche ed Editori Indipendenti, aderisce insieme a Siae, Nuovo Imaie, Fimi, Fem, Afi, Pmi, Anem, Assomusica, Emusa a documento unitario per il sostegno e la valorizzazione dell’industria musicale italiana
AudioCoop
Coordinamento delle Etichette Discografiche ed Editori Indipendenti www.meiweb.it
Questi è il documento unitario che affronta temi da noi sempre affrontati come l’equo compenso sulla copia privata, il tax credit sulle opere musicali, videoclip, export ed editori musicali, l’App 18 e la Carta Cultura Giovani , i sostegni alla tutela dei diritti degli artisti, degli autori e dei lavoratori dello spettacolo, il credito d’imposta e la semplificazione normativa sul live per la crescita e lo sviluppo dell’industria musicale italiana. —> Documento
Per la Segreteria
Massimo Della Pelle